martedì 15 gennaio 2008

Occitania a gogò

Prima venne la Val Maira nelle memorie di un emigrante di cent'anni fa -tal Vanzetti Bartolomeo di Villafalletto (Cuneo)- un bel tipo che nel Nuovo Mondo non fece mica molta fortuna.

Poi si appura che Lorenza -donna in grado di riconoscere una specie botanica da un'occhiata noncurante gettata a cento metri di distanza- è nata a Demonte.

De pronto mi ritrovo tra le mani una vecchia edizione de "Il mondo dei vinti" -documento eccezionale: se secoli fa fosse stato in programma per l'esame di Storia dell'agricoltura insieme a "Il capitalismo nelle campagne" avrei ringraziato, y de corazon. Grazie Revelli per aver dimostrato che anche una ricerca sociologica ed antropologica può colpire al cuore in modo definitivo.

Ed evidentemente non ce n'era ancora abbastanza, sicché ci s'è messo pure Valerio (no, non ha un blog, e peccato) con i brandelli del suo diario di bicicletta ("Cuneo-Nizza-Ventimiglia 2004"):

Domenica 29 agosto 2004
Ripartiamo, sempre in leggera salita, lungo la valle del torrente Vermenagna; passiamo vicino a Roccavione e a Robilante. [...] Arriviamo a Vernante [...] il paese mostra numerosi interessanti richiami alla civiltà occitana, nella cui zona ci troviamo. Compro un libro - Bruno Carletto "Carlet", Le nostre radici. La vita e le tradizioni delle valli alpine occitane, Ed. Martini, 2001 - e una busta per spedirlo, per non portarmelo dietro. A vendermelo è la cartolaia, che dice di essere la moglie dell'autore.
[...]
[Limone Piemonte] Prima di risalire la strada che porta all'albergo, ci sediamo al Caffè Carillon, sotto il portico vicino alla piazza, che ha l'aria del locale di antica eleganza; beviamo grappa di moscato e l'Amaro alpino alle erbe prodotto dallo stesso Caffè. [...] in un disegno tutte le valli occitane del Piemonte e soprattutto l'area occitana intera, che va dall'Atlantico fin qui. Estesissima quindi: nel medioevo fu l'area della religione catara.
[...]
Lunedì 30 agosto 2004
[Saorge] Il paese è molto caratteristico, vale la pena di visitarlo: medievale, con strette strade, portichetti, colore grigio. Camminiamo per un quarto d'ora, vediamo numerose insegne in lingua occitana. Sandro ascolta un curioso scambio di battute: una persona dice a un'altra à demain, e questa risponde à deux pieds (à demain suona come à deux mains), senza ridere, così come una risposta in uso.

Infine questo giovine qui (che giusto ieri ha compiuto 31 anni: auguri! :), piemontese da parte paterna, mi ha parlato domenica del film di Giorgio Diritti.

Un mese di Occitania -dove hai detto che è?- come piovesse.
(Due coincidenze sono un indizio, tre sono una prova: e cinque?)

Son qui dunque reduce da biciclettata sotto un non metaforico acquazzone: torno or ora dalla visione de Il vento fa il suo giro (davanti al fato non ci si può esimere, si sa).

Il vento fa il suo giro è un film di cui non si può assolutamente tacere.

E quindi ne parlo, neh?

Gente avvisata. Voi statevi accura, capace che poi segua pure dibattito ;)


Sereni, Emilio / Il capitalismo nelle campagne : (1860-1900) : con un nuovo saggio introduttivo - Torino : Einaudi, 19..

Revelli, Nuto / Il mondo dei vinti : testimonianze di vita contadina - Torino : Einaudi, 1977 (2. ed.)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

"Chiamami Ismaele", mi sta dicendo Valerio. Ma io invece continuerò a chiamarlo FrancoW. Che non confonda ulteriormente le idee!... Insomma siamo entrambi molto grati per il bellissimo post e per l'immeritato spazio dedicato ai brandelli di diario. E andremo a vedere al più presto "Il vento fa il suo giro". Volevo trovare un pezzo degno in lingua d'oc a mo' di dedica, ma il web ne è tristemente sprovvisto. Sob.
Occitania forever!

equipaje ha detto...

Difficilino trovare Il vento nelle sale, mi sa: in Italia sta girando in modo assai irrituale, in pratica per passaparola.

Grazie a voi due (o siete tre..?)

Anonimo ha detto...

Cara Equipaje,

siamo tanti tantissimi... Ma io solo ho scoperto il sito
http://www.occitania.it/.

Ti mando questa bella poesia di Bep Rous, poeta occitano della valle Stura, contenuta nella pagina
http://www.occitania.it/poesie.htm.

"Pastre"
Sentour salihà de féo / al soump di pastural, / sai parc enquiaous d'estelo, / aprés di journ chaumà / ar càous di barmo vùido, / souvet de lach monsù / sai peiro dal veilòou, / sioun de soulei blagard / sal biòi de n'arjansano./ E sourès pastre!
Cuberto àigro / d'en avour eimà, / siernù al marì temp / sai brin pichòt de lano!

"Pastore"
Sentore salato di pecora / al termine dei pascoli, / su recinti chiusi da stelle, / dopo i giorni sonnecchiati / al piede delle caverne vuote, / augurio di latte munto / sulle pietre dove mungendo si veglia, / secchio di sole festoso / sul blu delle genziane. / E sarai pastore! / Coperta rafferma / di un ribrezzo amato, / scelto a cattivo tempo / su minuti bioccoli di lana!

Anonimo ha detto...

grazie di avermi girato la poesia, che ovviamente nel mio blog ci sta "a casa sua".
occitania, la terra che calpesto nelle giornate estive... i pascoli della amata Val Maira, dove torno quando posso, anche se la vita mi ha poi portata in Val Cenischia, a scrutare da lontano le vette del Cuneese... potrei parlarne per ore, ma adesso mi limito a salutare ed invitarti a tornare da me.