martedì 18 agosto 2009

Clandestini / Marco Di Domenico

Bello, stimolante ed intrigante sin dal titolo questo libretto divulgativo di Marco Di Domenico dedicato ad alcune specie aliene invasive, molte delle quali presenti nell'ormai famigerato elenco delle 100 specie aliene più pericolose del mondo.

Cosa siano le "specie aliene invasive" l'ha sinteticamente e benissimo spiegato Meristemi, in un suo ormai celebre post di qualche mese fa:
[...] animali, piante e microrganismi che per effetto del trasporto da un habitat all’altro trovano per varie ragioni ampie nicchie fertili in cui prosperare e moltiplicarsi a dismisura, in genere a causa dell’assenza di competitori diretti. La limitata concorrenza può avere effetti drammatici sulle altre specie presenti nell’ecosistema in cui arrivano gli “alieni”, in quanto la competizione per le risorse può divenire altamente squilibrata o possono essere assenti forme di resistenza o di autoregolazione.
Molti organismi arrivano nel nuovo habitat grazie a passaggi creativamente scroccati alle acque di zavorra delle navi o ai carrelli degli aerei, o altro, molti altri grazie a consapevole introduzione da parte dell'uomo. E' stato consapevolmente introdotto in Australia negli anni '30, ad esempio, il rospo della canna (Bufo marinus), in qualità di predatore di due insetti infestanti la canna da zucchero. Lotta biologica: e tutto sarebbe andato benone se il buffo Bufo avesse agito come da copione e si fosse limitato a mangiare gli insetti. E invece no: quegli stupidi rospi iniziarono...
... a mangiare tutto il resto.
I girini divoravano girini di anfibi nativi, gli adulti inghiottivano piccoli animali domestici, coleotteri, api, formiche, termiti, grilli e ogni altro insetto, chiocciole e molluschi marini, rane e rospi, giovani serpenti e piccoli mammiferi selvatici. [...] E non si limitavano a mangiare: con la bufotossina avvelenavano cani e gatti domestici, uccidevano qualunque animale la cui dieta includesse gli anfibi, le loro uova e i loro girini, competevano con gli animali insettivori e i piccoli predatori [....] Coccodrilli, serpenti, dingo e quoll vengono tuttora decimati dal veleno. E poi aironi, nibbi, chiurli, corvi e ratti, persino grossi ragni [...].
Si studiano strategie genetiche dirette a interferire con la riproduzione e guerre a colpi di virus mortali.
Nelle città intanto si costruiscono barriere anti-rospo.

Come diceva maestro Fukuoka?
Ah, sì:
più sono elaborate le soluzioni
più complicati diventano i problemi

Forse in questo momento siete sulla riviera romagnola e vi state sbafando un piatto di spaghetti alle "vongole veraci"... filippine. Oppure siete in ammollo a Pantelleria, avete appena avvistato un colorato pesce "lessepsiano" del Mar Rosso e nemmeno vi vien in mente di chiedervi che cosa ci faccia lui lì, neppure un pensierino di ringraziamento per Monsieur de Lesseps (Canale di Suez, 1869), ingrati!
Siete invece in montagna ad imprecare contro il dissesto idrogeologico del Belpaese? Prima di esagerare con gli accidenti ricordate che anche le nostre mamme-nonne potrebbero essere enumerate tra le concause indirette. Eh sì: pensate a quelle belle pelliccette di castorino (Myocastor coypus, nutria) in voga negli anni '50 tra le signore vorrei-ma-non-posso, pensate alla moda che cambia e alla nuova coscienza animalista che avanza. Fatto? Pensate ora agli allevamenti dismessi, agli animali rimessi in libertà, all'abitudine tutta nutriesca di ridurre gli argini dei fiumi a gruyère.

Myocastor coypus
(foto di terrebasse)


E così via leggendo. Sono quarantacinque le specie prese in esame nel libro -i due terzi sono animali, ma d'altro canto l'autore è un dottore di ricerca in biologia animale ed occorre perdonargli questa sua debolezza- e molto, molto istruttive, mirabolanti e stupefacenti sono le storie di disastri (causa-effetto, piccolo sassetto che inizia la valanga, effetto domino e quant'altro) che il Di Domenico perversamente ci snocciola.

E i vegetali?
Forse un po' meno eclatanti e affascinanti i disastri verdi, forse meno entusiasta il Di Domenico nel raccontarceli, chissà. Ma ecco comunque numerose piante introdotte per i più svariati motivi in Italia e poi sfuggite alla coltivazione, piante che "hanno scelto la libertà" -e che libertà: maclura (Maclura pomifera), topinambur (Helianthus tuberosus), fitolacca (Phytolacca americana), Acer negundo (pianta che al nostro Autore sta particolarmente sulle scatole, vai a sapere perché), gelso da carta (Broussonetia papyrifera), robinia (Robinia pseudacacia), ailanto (Ailanthus altissima).
Ma anche agave (Agave americana) e fico d'India (Opuntia ficus indica): mica credevate fossero siciliani doc, vero? Il fico è "d'India" proprio come erano "indiani" gli individui avvistati da Cristoforo Colombo nelle "Indie", ovvero: americano.

Libretto avvicente come un thriller dove storia, geografia, ecologia, economia e biologia si mescolano in continuazione, per il piacere e l'orrore del lettore.
Difetti:
- alcune specie sono solo appena appena accennate, we want more!
- un ulteriore approfondimento della storia sociale non sarebbe stato affatto sgradito, we want more!
- finisce troppo in fretta, dura troppo poco, we want more, more, more!


Disclaimer grande come una casa, suggerito dal fatto che viviamo in tempi di sbarchi a Lampedusa e allarme sicurezza e, per reazione, tempi di riscoperta delle "nostre radici cristiane" miste ad ampolle di acqua del Po, ronde verdi, dialetto nelle scuole e millemila altre mirabolanti "invenzioni della tradizione": la qui presente equipaje diffida in anticipo da troppo facili (e rozzi, faciloni, indebiti, inadeguati, fuori luogo, quanto mai qui sgraditi e via minacciando) equazioni e parallelismi tra gli avvenimenti biologici e quelli sociali.

E tuttavia, tuttavia: questo libretto fa il paio con il già citato post del mai troppo citato Meristemi, e post e libretto forniscono numerosi, interessantissimi input. Batterie di domande incalzano: non son forse ricorrenti e naturali i disastri? Non è forse l'uomo una specie come un'altra? Forse che i marziani non sono verdi?

S'i' fossi un gruppo di lettura toscano sensibile a queste tematiche, guarda, su un libretto del genere ci organizzerei addirittura su una seratina ;-)
Buona lettura.

Marco Di Domenico
Clandestini : animali e piante senza permesso di soggiorno
Torino : Bollati Boringhieri, 2008
204 p. : ill. [a cura di Marco Di Domenico]; 19 cm.
isbn: 9788833919454
€ 16,00.

martedì 11 agosto 2009

Piovono stelle



Domani sera verso le 22.00, ricordate: attenti a ciò che chiedete agli Dei, potreste persino essere accontentati..!
(Uno sciame di Perseidi sul buen retiro, ecco: per quest'anno solo questo, mi manca.)

Per tenere un basso profilo potrei chiedere di tornare a vedere i blog su wordpress e splinder -che non leggo più nemmeno in filigrana- ma forse è una richiesta eccessiva. Chiederò dunque di riuscire a scrivere almeno un post prima che termini l'agosto: qualcosa di leggerino ed impalpabile, ovvio, ché qui a cose pese ormai siamo al sold out. Solo post fotografici e fatui almeno sino all'ottobre inoltrato, ok. E che a settembre si riesca a salvare capra e cavoli, dài, ies-ui-can. Non fosse per quel fastidioso dettaglio di dover anche dormire ogni tanto, uff.)

A quanti desideri abbiamo diritto quest'anno noi quaggiù, cari Dei?
Non vorrei apparire scortese o impaziente, ma qui la wishlist è
l
u
n
g
h
e
t
t
a,
lunghetta, lun-ghet-ta, lun-ghet-ta!


[Vignetta: Mordillo, chi altri?]