domenica 23 dicembre 2007

Mumbling










- Ma, un’altra volta?!
- No, è che vorrei approfondire.
- Lo scorso anno hai detto: “giuro che questo è l’ultimo ultimissimo..."
- Umpf.
- "... e se accenno ad iscrivermi anche solo ad un corso di uncinetto abbattetemi pure.”

- Ma non suona interessante? Corso di specializzazione in Healing Gardens ad Agraria.
- 400 euro per cinque giornate, 40 ore sole?
- Ore sole o ore sòle?
- Eh. E poi non devi cambiare la macchina fotografica?

- Già. Grr. E del corso per progettisti del verde di Arte&Messaggio, che mi dici?
- Due anni e frequenza obbligatoria. Pensi che ti diano le 150 ore per un corso del genere?
- Figuress.
- Già.

- Umpf. E allora un bel corso online con la Scuola Agraria del Parco di Monza!
- Fantastico. Sarà all’incirca come imparare a nuotare via web.
- E allora.
- Macchina fotografica, e zappare in proprio.

- Mmm. Ti faccio sapere.

domenica 16 dicembre 2007

Dicembre rosso naturale

Solanum capsicastrum (o forse solanum pseudocapsicum?)

o sea el tomatito de navidad



Cyclamen
(europaeum, direi)



una delle ultime "sevillanas"

persa dentro il Senecio cineraria


Poi di rosso in questi giorni ci sono pure le bacche dell'agrifoglio (Ilex aquifolium), ma la macchinetta fotografica giocattolo è al momento collassata.


Una prece :)

venerdì 7 dicembre 2007

Immacolata concezione

Una nuova aiuola nasce domani a Milano. Piazza Repubblica, ore 14.30.
Qui qualche -abbottonato- dettaglio in più.

Buon Sant'Ambroeus :)
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Update: è nata, è nata: qui le foto del lieto evento. Sullo sfondo di alcune è possibile -ehm- ammirare la Stazione Centrale di Milano.

E, per dirla tutta: non che riesca a prenderli completamente sul serio, questi gggiovini, eeh.

Ma persino un atto semplice e gratuito quale "alegrar la vida de la gente, añadiendo flores y un poco de verde a las áreas grises [...]" sembra oramai aver assunto connotati rivoluzionari.

Larga vida, pues :)

domenica 2 dicembre 2007

Riscoprire Robinson

Solo il due dicembre e già da almeno dieci giorni è ricominciato il consueto delirio annuale a base di luminarie ed acquisti compulsivi. Non c'è festa come il Natale che riesca a provocare in modo prepotente la talebana anticonsumista che vive in me.

Da brava cittadina tornata da non molto in semi-campagna, la possibilità di nutrirsi di alimenti coltivati con le proprie mani o addirittura -colmo della blasfemia per una società del consumo- del tutto spontanei, mi coglie ancora come un'epifania. Beato candore. Ma d'altro canto sorprendersi, stupirsi, è pur sempre cominciare a capire, ne c'est pas? :)

Così Pia Pera nel già citato imperdibile "Orto di un perdigiorno" -che prima o poi recensirò per benino:

"E' un mese che mi nutro di borragine e ortiche. [...] Questi erbi si raccolgono da gennaio ad aprile, in parte anche nella cosiddetta «seconda primavera», fra ottobre e novembre. Mi sento così astuta, ad avere tutte queste verdure a mia disposizione senza la fatica di coltivarle!" (p. 103)

"C'è un'erbacea infestante, la porcellana (Portulaca oleracea), che a me piace molto insieme ai pomodori oppure da sola, da piluccare a ciuffetti, condita con olio e limone." (p. 141)

"In Vita in campagna ho trovato un articolo dedicato agli usi culinari dei fichi d'India e dell'agave americana. Ho colto le pale [...] squisite, come fagiolini croccanti ma molto più saporiti. Una ghiottoneria." (p. 152)

Suona tutto così selvatico e primordiale, no? Così primitivo, così poco civile. Così eccentrico. Quasi pericoloso.
In effetti, tra la capacità di saper riconoscere e consumare un'erba commestibile e l'abitudine a buttar via alimenti ancora perfettamente commestibili solo in base alla data di scadenza, come nota lei, s'è aperto un abisso che sembra oramai quasi del tutto invalicabile. E valicarlo sa, curiosamente, un po' di sovversione.

Pera, Pia / L'orto di un perdigiorno : confessioni di un apprendista ortolano - Milano : Tea, 2007