martedì 27 maggio 2008

Meme/nto mori








Rose, Gladioli, Gerbere, Lilium, Verde, Felce


Dopo esser stata così gentilmente presa per il collo, non ho cuore di negarmi al meme. Mettetevi comodi, dunque -tanto piove e l'orto/giardino deve e può attendere :)

Regolamento:
1) Indicare il link di chi vi ha coinvolti ==> la rissosa, irascibile, carissima Erbaviola, chi altri, sennò?
2) Inserire il regolamento del gioco sul blog
3) Citare sei (quattro) cose che vi piace fare e perché
4) Coinvolgere altre sei (quattro) persone ==> (quattro che senno' viene un post chilometrico... e coincide con il punto 3.)
5) Comunicare l’invito sul loro blog ==> oh, sarà fatto!

Quattro cose che mi piace fare, e perché.
Siete anche voi di quelli che, messo piede in casa di persona conosciuta da poco, andate direttamente a ficcanasare nei titoli della sua biblioteca? Cosa c'è di meglio delle letture preferite, per inquadrare un nuovo soggetto?

E dunque, sappiatelo: tra altri, a me piace leggere...

1. Mirumir
perché è il mio parco giochi preferito, il tunnel di peluche perfetto per le terapie di gruppo post-elettorali ma anche il blog no lit, un po' chick, lievemente žižek (dice lei), che trova pure il tempo per fare i блини (blini). Fa tutto velocissimamente (nel suo genere): chi sia il suo pusher, non so. Solo una piccola nube incombe sul suo pollice verde (rinuncio a metter qui il link ad un post dedicato al suo balcone, dall'esplicativo titolo "Cosmoagonia di un giardino").
Cara Erba tu mi piaci
quasi quanto gli spinaci
niente pipe della pace
ho la forza di un tornado
prima picchio, dopo chiedo
ma chi sono lo sai tu tu tu tu tu
pop pop pop pop pop pop
[ad libitum]
:-P
- perché è il blog di cucina&giardino commentato da innumeri donne adoranti che vanta ormai più tentativi di imitazione della Settimana Enigmistica
- perché cat mangia hamamelis e germogli di pino ed altri stupefacenti ritrovati :)
- perché è l'unico che pur insistendo a chiamarmi "equi" (?#ç@@, grrr) gode ancora di buona salute


4. il Gambero Rotto
perché mi supera di slancio a sinistra!

Filidipaglia, si sarà ben capito, è un blog che vuole il pane ma anche le rose, e ci mancherebbe.
Ma il programma rivoluzionario de il Gambero Rotto -"spadellatore materialista storico e dialettico" appena appena scoperto- osa ben di più: lì si chiede il pane, le rose, e anche il foie gras. :D
Scoperto grazie a Sandro Bondi (e voi, riuscite ancora a sopravvivere senza il Bondolize, il comodissimo generatore di poesie di Sandro "James" Bondi?), il Gambero Rotto è molto più che "l’ennesimo blog eno-ravo-favo-gastronomico", se lo lasci dire :)


Due maschi, due femmine, peso generazionale all'incirca rispettato, regimi alimentari ampiamente rappresentati, tutti molto -ma mooolto- sul precisina, preferenze filosofico-religiose non pervenute. Vado bene, con il manuale Cencelli? Macché: c'è un netto, nettissimo squilibro a nordest.
Ex oriente lux? :)

Riepilogando: due di questi il meme lo hanno già fatto, gli altri due, ragionevolmente, non lo faranno mai. Compiti fatti e pernicioso contagio arginato, dunque. Ad maiora! :)

giovedì 22 maggio 2008

Sei verticale, otto lettere

mese di Maggio 2008
Chiavi di ricerca elencate 132

fiorisce nella butterfly
1
0,76%

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mercoledì 21 maggio 2008

Ben venga maggio

Ultima decade di maggio e qui abbiamo ancora da mettere a diario le fioriture di aprile (come vola il tempo, Signora mia).

Aprile, vediamo un po'.

In rosa: azalee, saponaria ocymoides.
In giallo: un cytisus non meglio identificato -quest'anno divenuto un assurdo cespuglione di tre metri per tre tutto curvo sotto il peso dei fiori.
Felci, violette, tentativi di datteri delle Chamaerops excelsa.

Le foto ci sono ma oramai è andata: per quest'anno considero di essermi persa aprile (e metto anche questa in conto al Governo che mi ha così inopinatamente distratta da cose più serie) :)


Maggio, qualche fotina al volo.

Un arrivo recente, probabilmente destinato a finire in ravioli:


Borago officinalis


Una delle mie preferite, dal profumo fantastico:



Lonicera japonica (halliana)



Una cosetta impegnativa, ora già ulteriormente cresciuta; diametro del singolo fiore 9-10 cm., bel colore, da far crescere preferibilmente su sfondi verdi:



Clematis (polish spirit)

Poi varie altre cose: rose, ad esempio, o il banano -quest'anno davvero in grandissimo spolvero. La peonia.

La peonia fiorisce proprio in questi giorni e -unica del giardino- non ha affatto gradito i recenti acquazzoni. Leggende familiari narrano che sia stata piantata dal nonno nel 1929 e che seguiti a fiorire ogni anno con lo stesso colore de entonces.
Andrà dunque postata solo rispettosamente associata ad una foto del nonno, suppongo :)


[Gentili bloggers: vero che posso io aver commutato il meme in qualche cosa d'altro? Grazie, grazie!]

mercoledì 14 maggio 2008

La bolla del tulipano


Dice: ma non era la bolla del pesco (Taphrina deformans)?
Eh.
Non guardare me, io conosco solo la Bolla di componenda. Le mille bolle blu. Un congiuntivo presente.

Ci son bolle e bolle.

Per la serie SPQU:
- la bolla Internet (1999)
- la bolla finanziaria del 1929
- la South Sea bubble (1720 circa)
- la bolla dei tulipani (1637)


Avevo scritto "si regalano tulipani"?


Facciamo che li noleggio, via.

Un comodo leasing, vi garba?


Classici tulipani Triumph, colore pubblicizzato violet purple, colore effettivo assai più purple che violet -mannaggia a loro. A sera, a volte, riescono anche ad assumere una sfumatura vinaccia che fa perfetto pendant con l'umore del vostro lunedì lavorativo.

Ai primi dieci acquirenti in omaggio il divertente gioco Tulipmania 1637




Credits:
Quarta di copertina de La febbre dei tulipani / Mike Dash - Milano : Rizzoli, c1999 (Quando si dice incappare nei libri)
Tulipani: bordo (sempre meno) blu violetto del giardino di equipaje.


(Possibili anche mutui subprime, ottime condizioni. Solo su appuntamento).

lunedì 5 maggio 2008

La botanica del desiderio / Michael Pollan

Sono stato io a scegliere di piantare questa patata, o è lei che ha scelto me? Ricordo il momento preciso in cui quel tubero mi ha sedotto, ostentando il proprio fascino bitorzoluto tra le pagine di un catalogo di sementi. Credo che la definizione fatale sia stata: "polpa gialla e burrosa". Si è trattato di un evento banale, solo in parte consapevole, non pensavo che il nostro incontro via catalogo avesse una qualche conseguenza evolutiva.

Così pensa e scrive Michael Pollan, giornalista e docente cinquantenne statunitense, un simpaticissimo aspetto da airone sgraziato ed un autentico talento per la divulgazione in materia di cibo, produzione alimentare, nutrizione. (Eat food. Not too much. Mostly plants. Impossibile essere più sintetici e più chiari.)

Uomini e piante sarebbero partner di un rapporto coevolutivo da almeno diecimila anni: questa l'idea semplice ed intrigante alla base de "La botanica del desiderio", che Pollan si propone di illustrare attraverso l'esame della storia sociale e naturale di quattro piante (melo, tulipano, marijuana, patata) e dei relativi "desideri" umani ad esse associati.
Ne esce un libro pieno di notizie curiose ed interessantissime -sapevatelo? Le mele di Johnny Appleseed non servivano a togliere il medico di torno ed uno dei crolli finanziari più clamorosi della storia (Olanda, 1637) fu causato dall'algido tulipano- e di altrettanto interessanti divagazioni/speculazioni.
La parte migliore del libro, IMO, è il capitolo dedicato alla patata. Vuoi perché la storia sociale di questo tubero è delle più intriganti -dalle Ande ai giardini di Luigi XVI dove Maria Antonietta andava sfoggiando fiori di patata tra i capelli a scopo promozionale, dalla Great Famine irlandese del 1846 alla Russet Burbank oggi utilizzata da McDonald's, il che significa grandi appezzamenti coltivati a monocoltura e monovarietà, super irrorati da pesticidi: tutte da leggere le pagine di Pollan in visita agli agricoltori dell'Idaho. Vuoi perché Pollan vola a St. Louis a visitare le serre del "Regno del Male" della Monsanto e decide di coltivare nel suo giardino la New Leaf, un tipo di patata geneticamente modificata con il Bacillus thuringiensis: patate ufficialmente registrate presso l'Environmental Protection Administration degli Stati Uniti come "pesticidi" (!). A fronte delle domande un po' sgomente dell'Autore su quali possano essere gli effetti collaterali e/o futuri di tali nuove tecnologie, la svagata filosofia del capitalismo pare esser la stessa di sempre, alla Rossella O’Hara (Ci penserò domani).

Monovarietà irrorata da ettolitri di pesticidi, biodiversità perduta ed inquinamento garantito e tutto questo per quale scopo, perché? Perché le patatine di McDonald's siano perfette e senza bitorzoli: un risultato di una frivolezza sconcertante, specie a fronte delle forze dispiegate per ottenerlo. Voi che ne dite? Il solito ipotetico marziano appena sbarcato ci troverebbe anche un po' ridicoli e buffi o solo completamente ed irrecuperabilmente scemi?

Difetti: non è forse il libro più scientifico del mondo -e non è sua intenzione esserlo giacché si tratta di divulgazione; l'intrigante premessa coevolutiva viene sviluppata solo parzialmente; ci sono svariate lungaggini e ripetizioni (e troppo Apollo/Dioniso, decisamente).
Ciò nonostante "La botanica del desiderio" resta un libro pieno di notizie, che sollecita domande e procura sorrisi (esilaranti gli aneddoti personali di Pollan come coltivatore di marijuana). Pollan unisce una scrittura simpatica e di notevole appeal ad un peculiare modo di svolgere i ragionamenti "a voce alta", un insieme che finisce per acchiappare il lettore sino all'ultima pagina.

In sintesi: libro piacevolissimo, senz'altro da leggere e da regalare; vale pienamente i suoi 17,50 euro.
Qui la scheda del libro, l'indice e una decina di pagine in assaggio.

Ed ovviamente millemila grazie a meristemi per averne brillantemente parlato qui tempo fa, facendomi letteralmente correre in libreria. Buona lettura! :)