sabato 27 settembre 2008

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mese di Settembre 2008
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... i posteri lo ricordarono così :)

(lui, dico).

lunedì 22 settembre 2008

Editoria & Giardini

Accade a Villa Giulia, Verbania (foto), sino al 28 settembre.

Libri sul giardino, parecchi o anche molti, mai quelli che cerchi veramente.

Disposti su cubi almeno apparentemente tematici -senz'altro più ordinati rispetto allo scorso anno. Cubi di Letteratura e filosofia, Storia e architettura, Paesaggio conservazione e salvaguardia, Ville e giardini, Profumi e sapori, Cucina, Illustrazione botanica, Tecniche di giardinaggio: potature, permacoltura, idroponia. E poi cubetti dedicati al bonsai, ai bambini, all'arte topiaria, alle erbe spontanee, al garden lighting, agli erbari (podiense, esotico, di Tolkien: alcuni, tocca ammettere, splendidi). O alle monografie: camelie, iris, grasse, rose, peonie, patate (giuro), gypsophile, gerani pelargoni. E ad alcuni pittoreschi libretti per realizzare oggettini Biedermeier, fiori secchi, fiori sui sassi, a uncinetto, a punto croce, di stoffa, di perline e filo mouliné (garantisco che potete serenamente seguitare ad ignorare senso ed essenza del filo mouliné senza graffi alla vostra cultura).

Di tutto un po'. Una visione d'insieme, per forza di cose sfocata ed approssimativa, delle numerose declinazioni realizzate, possibili, potenziali, sognate, sognabili de: Il Giardino.

Ed ecco dunque -qui si cita e non s'inventa nulla, attenzione- i libri.
Libri sul giardino interiore, segreto, misterioso, misterico, simbolico, sacro. Contemplativo, perduto, ritrovato.
Sul giardino ligure, toscano, mediterraneo, italiano. Del lago Maggiore. Cinese, giapponese, zen. Islamico.
Ducale, reale, barocco, d'artista, sul Period Garden. Su quello ottocentesco, rinascimentale, medievale, del XX secolo, del terzo millennio.
Libri sul giardino a bassa manutenzione, botanico, d'ombra, of light.
Dell'acqua, sans arroser -como Usted quiera.
E poi il giardino dei sapori, vegetable, secondo natura, naturale, l'ossimorico giardino selvatico. Sul balcone. Per tutte le stagioni. Colorato, profumato, dei fiori. Il giardino-orto -così di tendenza.
Il giardino da abitare.
The walled garden, le micro jardin.
Pensile, verticale, per dilettanti.
Planetario, in movimento, di resistenza (G. Clément).
Venuto dal vento.
Dei semplici, di campagna.
Della domenica. Mio, facile, per tutti, petit.

Una mostra un po' affastellata, con una sorta di affanno nell'elencazione di tutti i possibili rivoli, utilizzi, risvolti, cantoni, possibilità: un esaminando che ripete diligentemente tutti i punti salienti mandati a memoria, e peccato per quell'antipatica ansia da prestazione che li rende poi così simili all'elenco telefonico di Atlantide.

Poi per il resto della domenica c'è la Graziella evergreen, le altre Ville che oggi non ci andiamo tanto Verbania è a due passi e ci si torna in qualsiasi momento -ed infatti la mia ultima volta a Villa Taranto resta quella con il fidanzatino del liceo durante il V Governo Moro o giù di lì-, l'Isolino di San Giovanni già avvolto nelle nebbie, il passeggio col gelato da passeggio sul lago sempre un po' malinconico, l'ancor più malinconica chilometrica coda del ritorno.

L'anno prossimo sto a casa, lo giuro: che' qui si critica e si critica, ma poi si seguita a sovvenzionare l'editoria la più varia ed eventuale, mannaggia a me.

Buon autunno, e buon lunedì.

giovedì 18 settembre 2008

Cheese

Qui si seguita a lavorare ventisette ore al giorno nei sotterranei della Miskatonic Un., ma ieri e oggi i doveri lavorativi m'han portata in provincia di Como e di Varese -praticamente in gita. E c'era il sole.

Poi si comincia finalmente ad intravedere l'uscita dal tunnel lavorativo più lungo della storia (deadline: 30 settembre).

E sta persino arrivando l'autunno: luci che si attenuano, piumoni che ricompaiono, amori in dissolvenza, bestiole che si organizzano per i pisoli invernali.

Che meraviglia :)

lunedì 1 settembre 2008

La linea del banano

Forse l'inverno mite, forse il global warming, forse le piogge abbondanti della primavera.
Forse la linea della palma che inesorabile sale di cinquecento metri ogni anno.
O forse el buen retiro che mi si va insidiosamente trasformando nel patio trasero della Repubblica delle Banane?


Sia come sia: nell'anno di grazia 2008 ecco come si presenta un banano nato a meno di quaranta chilometri dalla Svizzera (muro di cinta circa due metri):





Avessi tempo, mi siederei sotto il boschetto di banani per dedicarmi a profondissime, siddhartiche meditazioni.

Meditazioni naturalistiche del tipo: ma se il banano è un'erba -e lo è- come saranno le formiche, in scala?

Spiritualismi stroncati sul nascere dalle battute di caccia delle feroci bestie insubri:





L'oggetto della caccia grossa è questo qui:




(E' un micio un po' stranino, claro que sí).



Musa basjoo




En 1983 en Nicaragua comíamos nacatamales. Aquel año la cosecha de papas se había ido al carajo y en el McDonald's de Managua servían hamburguesas con plátano frito (que se sepa: un horror).