lunedì 30 giugno 2008

Tre passi nel podalirio

Avevo in mente un maggio ed un giugno di post floreali ma un destino cinico e baro m'ha precipitata dentro un pozzo lavorativo senza fondo, ho una biblioteca da salvare entro l'estate. Il Buen Retiro s'è dunque rapidamente trasformato in buen dormitorio -a volte nemmen quello- ed il giardino è entrato in autogestione, con risultati non propriamente brillanti.

Chi sta reggendo bene i diluvi universali seguiti da calure insopportabili seguite da vicino devastatore è la prima piantaccia che ho messo a dimora quando sono tornata a vivere qui: un vegetale non bello a vedersi che sembra nutrire una spiccata predilezione per rovine, calcinacci, cantieri edili e devastazioni varie.
Narrano leggende non metropolitane che questa fu la prima pianta a rispuntare a Coventry dopo la Sonata al chiaro di luna del 1940 e pure la prima a risorgere sul disastro del Vajont. Si parva licet, contribuisco qui alla casistica con la diretta testimonianza della sua crescita rigogliosa in quel pezzetto di giardino infestato da laterizi insubri e lavandini parabrianzoli che -qualcuno ricorderà- ho vangato alcuni mesi fa.

Se l'attento lettore si stesse a questo punto interrogando su cosa possa spingere una donna sana di mente -più o meno, via- a mettersi in giardino una pianta di tal fatta, ecco qui alcune delle possibili risposte:


Vanessa atalanta


Papilio machaon (Macaone)


Pieris brassicae (Cavolaia)




Iphiclides podalirius

La piantaccia, si sarà capito, è quel che gli anglosassoni chiamano un butterfly bush, ovvero una comunissima Buddleia -per la precisione quella che s'intravvede è una Buddleia davidii 'empire blue' (serve specificare che il colore è all'incirca blu-violetto? ;) dal profumo intenso ed amarognolo.

Quest'anno ho trascurato di potarla e ha superato i tre metri e mezzo, fatto che comporta almeno due seccanti controindicazioni:
a) se le pannocchiette sfiorite disturbano il vostro senso estetico, decidere di toglierle comporta impegno, scale e/o contorsioni -sia della pianta che del potatore
b) le foto delle farfalle -che già non sono semplici: non stan mai ferme, le maledette- quest'anno son difficilissime, specie in presenza di farfalle, quali ad esempio il Macaone, che tendono a volare sopra il punto più alto del terreno in cui si trovano (Butterfly Hill Topping).

Per vedere meglio il Macaone -che merita, ekkekavolo, non è in estinzione ma nel 2003 fu pure nominato animale dell'anno tanto è bellino- cliccate dunque senz'altro sulla foto. Lasciate invece pur perdere l'ingrandimento del Podalirio, a scanso di incubi notturni ;)


Update 10-16 agosto 2008
(stessa taverna, nuovo avventore) :

Issoria lathonia

[Note:

i) queste stupide farfalle sembrano prediligere i giorni feriali e l'ora del demone meridiano, non c'è da stupirsi che muoiano giovani;
ii) la buddleia non attrae solo le farfalle ma anche sciami di bombi pelosi, api e coccinelle a vagonate -quest'anno perlopiù arancioni. Postare le coccinelle, prima o poi. E anche un'ape o un bombo, per la political correctness;
iii) la deriva titolistica si va facendo vieppiù allarmante. Lo so, lo so.
]

mercoledì 18 giugno 2008

Per chi suona la campanula [1]


Piove

oggi più di ieri
su tutti i sentieri
sui carabinieri

sui processi insabbiati
sui disoccupati
sui dimenticati


Campanula poscharskyana 'blauranke' e 'lisduggan var.'

Lo Stato
è tutto bagnato

piove nell'orto
piove sull'aborto

sulla favola nuova
che ieri ci illuse
che oggi ci illude

O Ermione

la favola bella
della Costituzione.

Piove (D'Annunzio-Modugno-Mogol-Stefano Benni)



Campanula poscharskyana 'blauranke'


Campanula poscharskyana (Serbian bellflower, trailing bellflower)

Immigrata balcanica assai invadente -la blauranke in foto era un vasetto di 8 per 8 cm due anni fa ed ora è un metro quadro- e pure prolifica: dato il nome, qui da noi si riproduce prevalentemente grazie al copincolla. Una bella stroliga [2] che vi farà vedere le stelline -pure violette- senza nemmeno leggervi la mano.

Da non confondere con la Portenschlagiana (ma quando mai).

Non teme il freddo, cresce benissimo anche in mezz'ombra, a quanto pare è pure commestibile (vedi alla voce Edible Uses).


Per quest'anno, è l'ultima fioritura del bordo misto blu violetto.


[1] (a-ehm)
[2] in dialetto milanese, stroliga = zingara

lunedì 9 giugno 2008

Maledizioni cinesi

[...] si era immaginato di trovare il giardino pieno di fiori appassiti.
Invece era ben tenuto e chiaramente era stato piantato da qualcuno amante dei colori, sempre che questi fossero viola scuro, nero come la notte o bianco come un sudario.

(La luce fantastica, TPratchett)


Clematis jackmanii e Laurus nobilis

Buongiorno. Diluvia.

Qui non s'è ancora fatto il cambio inverno/estate e si sta approfittando del clima atmosferico per svuotare la dispensa e darsi al comfort food autunnalissimo -minestra di cicerchie e piselli ieri l'altro, vellutata patate porri e timo oggi, poi metto in ammollo l'orzo per la zuppetta. Per essere quasi al solstizio d'estate, davvero niente male.


Clematis jackmanii

Il giardino sembra gradire tutta questa pioggia, ma ne esce assai poco fotogenico. E, a volte, ho il blu violetto color relax spirituale che mi vira un po' sul meditativo cupo: gli è che il mondo si ostina ad invadere il giardinetto della signorina Rose Papillon (nel paese dei brutti sogni, altroché).


Clematis jackmanii


Viviamo in tempi interessanti, si diceva.

Conoscete tutti la raffinata maledizione cinese che augura "Possa tu vivere in tempi interessanti!"?


Verbena


E' questo il titolo che Eric Hobsbawm, con sense of humor tutto british, ha voluto per la sua autobiografia -e la sua è una vita quasi perfettamente coincidente con il 1900, l'interessantissimo Secolo breve zeppo di sfracelli e di rinascite. La storia della pacifica Svizzera, in effetti, non riesce ugualmente avvicente.

"Tempi interessanti" è anche il titolo di uno dei babbiosi libretti di Terry Pratchett (non letto, tra l'altro).


Verbena


Viviamo senza dubbio in tempi interessantissimi.
Che mal di testa, però! :)

Deve -sine aliquo dubio- trattarsi di questo stridente accostamento Clematis-Verbena.
Entrambi fondamentalissimi fiori di Bach, fanno a pugni tra loro: Clematis per sognatori ad occhi aperti in fuga dalla realtà, Verbena per fanatici entusiasti.

Poi mi passa, eh: oggi è lunedì -la mia personale maledizione cinese. Buona settimana (c'è una splendida luna nuova) :)