venerdì 4 aprile 2008

Memorie dal sottosuolo

Un pomeriggio di primavera un vangatore.

Per meglio dire, una vangatrice.
Ed un angolo di giardino che nessuno ha mai avuto l'ardire di vangare negli ultimi quarant'anni.


Chiodi e ganci della prima età del ferro, bottoni, mattoni. Artistici tubi da 4 cm., pezzi di vetro bianco e verde, ceramica ascrivibile ad antichi bidet, tappi a corona -memoria di pause birresche di maestranze non ancora islamiche. Mattoni. Una probabile raffigurazione di capricorno camuno (reperto n. 1). Commoventi medagliette di latta. Mattoni. Imperituro sacchetto di plastica del detersivo Scala, blocchi di cemento. Capitello insubre d'incerta datazione (reperto n. 2).

Reperti nn. 1 e 2


E poi -l'ho già detto?- mattoni.

Inizio a trovare un perché a quell'inspiegabile e cocciuta resistenza opposta dal rosmarino, nonostante le coccole ed il pieno sole.

Rari lombrichi civilizzati, ormai adusi all'uso del bidet. Una larva di coleottero, educata, laggiù in lontananza nella bruma fa ciao con la manina (zampina).



Ma, tutto ad un tratto ecco frammenti di arte musiva del Secondo Dopoguerra -le piastrelline di graniglia. E tout d'un coup le souvenir m’est apparu: le piastrelline della cucina della zia Gabriella! Quelle stesse piastrelline che, la domenica mattina, quando andavo a darle il buongiorno nella sua camera, la zia Gabriella mi offriva, dopo averle immerse nel suo infuso di casseoula...

(mm, no, forse no, non era precisamente così, forse le souvenir, pietoso, trasmuta e m'inganna).

E appena ebbi riconosciuto il sapore del pezzetto di piastrella che mi dava la zia, subito la vecchia casa verde si adattò, come uno scenario di teatro, e con la casa rividi le vetrate colorate, il vecchio lavatoio di pietra, i portici delle meraviglie ove andavano le gatte a figliare, l'albicocco, i sentierini dove ci si inoltrava se il tempo era bello. E solo lentamente, molto lentamente, riuscii a tornare alle odierne finestre di acciaio, ai garages sorti al posto del lavatoio e dei portici, al cordolo che corre nel cortile come un confine nordafricano.

Provvisorissime conclusioni:

i) vangare è attività fisica che sprofonda nelle madeleines e nelle riflessioni cupe;

ii) gli attuali otta-novantenni avranno anche pur fatto la Repubblica -il mio Signor Padre quasinovantenne a dire il vero manco quella, nel 1946 votò per il Re- ma poi, invasati dal boom economico e dallo "sviluppo", splendidamente se ne stracatafottettero vuoi dell'estetica, vuoi delle ricadute ambientali;

iii) se ci vuole del coraggio per tornare a vivere nei luoghi dove si è nate, figuratevi quanto ce ne vuole per mettersi a scavare senza poi produrre un'opera letteraria in sette tomi.

Domani si termina, la prossima settimana si rimuove: discarica, j'arrive (ma lavati pure, ci mancherebbe).

Ma: come vengono riciclati i mattoni e le scorie edilizie?
Non è che per caso poi vengono qui a reinterrarmeli nottetempo, umh?

7 commenti:

Anonimo ha detto...

"discarica, j'arrive (ma lavati pure, ci mancherebbe)."

Chapeau.

equipaje ha detto...

:-P

Merci.

Anonimo ha detto...

scavando sotto la lava che copre pompei, abbiamo trovato tesori. pensa se dovesse ricapitare, tra 1000 anni, scavando, cosa troverebbero... l'italia è una repubblica fondata sull'immondizia... ;-)))

Anonimo ha detto...

Bello il capricorno camuno, quello non lo ricicli mica, vero? :D

(e comunque, tu leggi troppo Proust :P)

Anonimo ha detto...

Non vale, io quando scavo nel mio giardino trovo solo scarti di cantiere, pezzi di cemento e tubi di gomma.

Harlock ha detto...

Soluzioni per il riciclaggio:
1)Tapparci buche in una strada sterrata
2)Portarli ed un rifornitore edile
3)Rinterrarli e piantarci sopra il rosmarino (cresce molto bene nei terreni sassosi)
4)Tenerli in un angolo di giardino in ricordo di questo post ;-)

equipaje ha detto...

Visto il recente seccante afflusso in giardino di soprintendenze dei BA e di tombaroli, segnalo che secondo alcuni (villici incolti e senza fantasia, tze') il reperto n. 1 altro non sarebbe che un comunissimo oggettino da toilette, atto al taglio delle unghie ed alquanto arrugginito.
Il capitello insubre proverò a smerciarlo al prossimo raduno di Camicie Verdi.

(Ma esisterà qualcuno che abbia letto *veramente* tutta la Recherche di quel noioso francese?)

feliz domingo *