mercoledì 18 marzo 2009

Lavori fatti col cubo

Sono i giorni della Forsythia, vera pianta "da fondale" primaverile. Le sue esplosioni di giallo brillante sul seccume invernale sono le prime a richiamare l'attenzione. Goodbye grey, hello yellow!

Forsythia

La Forsythia -che resiste benissimo agli inverni del Nord e ai parassiti ed è di scarse-nulle pretese colturali- a queste latitudini si coltiva anche nei giardini e nei viali ma è soprattutto largamente utilizzata nel tentativo di ingentilire nonluoghi di transito quali: rotatorie, rampe autostradali, piazzole di sosta, distributori.


Gemme a fiore

I fiori compaiono prima delle foglie, e spuntano sui rami dell'anno precedente.
E dunque, se proprio si deve potare, occorre farlo subito dopo la fioritura, in aprile. E' semplice.

Fioritura di marzo



Semplice, ma.
Spesso e volentieri la Forsythia viene invece potata in pieno inverno, subito prima della sua fioritura: con conseguenti ovvie fioriturine stitiche, tarpate, deturpate e del tutto prive di senso.
Osservate la fioritura di questa siepe di Forsythia potata di recente


... e comparate con il bel cespuglione non potato della prima foto (che cresce a poche decine di metri di distanza).

Già così è abbastanza deprimente.
Non bastasse, buona parte delle F. sottoposte a tort manutenzione viene pure sagomata a forma di siepe, di parallelepipedo, di cubo.
No, dico: a-for-ma-di-CU-BO.
Una pianta che proprio nei suoi rami lunghi, flessuosi e cavi ha la sua scapigliata e vigorosa bellezza. A forma di cubo.


Dadolata di Forshytia

Non è certo la Forsythia l'unica, o la più illustre vittima delle potature dissennate e/o esteticamente deliranti: capitozzature, sgamollature, piante sfregiate se ne vedono ovunque. Quasi sempre viene però accampato un pretes addotto almeno un motivo: rinvigorire, ripulire, regolare, indirizzare, mettere in sicurezza, tacitare i vicini.
Ma non c'è alcun motivo funzionale per potare con questi tempi ed in questo modo una Forsythia.


Nonluoghi, nonsensi

La Forsythia non è un arredo urbano utile come la colonnina SOS, è lì solo perché è bella: se la poti a-for-ma-di-cu-bo, le fai perdere la sua ragion d'essere lì.
Si potrebbe, piuttosto, non potarla.
Oppure, evitare di piantarla.
Metterci dei blocchi di tufo, nelle rotatorie.

La mattina transito abitualmente per una bella rotatoria, che ha nel mezzo uno splendido pilone sormontato da graziose antenne per telefoni cellulari e in terra, a mo' di corona circolare spezzettata, quattro smozzichi di muretto. In questi primi giorni di ormaiprimavera i quattro smozzichi si stan tutti chiazzando di patetico giallo: che' non sono muretti, no, ma pretese di siepi di Forsythia.

Poi dice che una arriva al lavoro già un po' costernata.

18 commenti:

Anonimo ha detto...

La cosa mi porta alla memoria la teoria della finestra rotta, la dottrina americana anni '70 per la prevenzione del degrado urbano. C'è un bellissimo confronto su un libro di Banksy. A parte questo, vuoi vedere che per il geometra del comune addetto al verde la siepe salutarmente incolta e non squadrata trasmette alla solerte cittadinanza un senso di abbandono?

Anonimo ha detto...

Abbiamo bisogno di artisti e non di geometri! Proprio deprimente la potatura a cubo! Ridurre la natura a un parallelepipedo di cemento! sigh!

Anonimo ha detto...

non so perché ma in quella for-ma-di-cu-bo così imposta e innaturale leggo tracce della condizione umana...

equipaje ha detto...

Vedo che il cubo non vi garba punto.
Che il geometra addetto al verde sia andato al corso di aggiornamento in psicologia sociale, mmm, non mi convince ;)
Immagino che dietro ci sia la solita cascatella di mediocrità: l'agenda prevede le potature a febbraio, e dunque il geometra a febbraio manda fuori la squadra. La squadra trova che dare cinque veloci colpi di decespugliatore (o motosega?) sia assai più veloce che potare pianta per pianta (do you know taylorismo?).
E' la Forsythia che mal si adatta all'agenda del Comune, e anche alla motosega (o decespugliatore).

Poi (davide) io mi accontenterei anche solo di tecnici competenti, di onesti artigiani. Sempre che riescano a starci, nelle caselle.

Daria ha detto...

Mal comune mezzo gaudio... no... qui gaudio proprio non se ne trova... anche da noi capita la stessa identica cosa. E non solo con la Forsythia; le vittime delle potature killer sono anche gli alberi e tutti i tipi di "verde pubblico".
Per non parlare di quando decidono di lasciare ad un albero lungo un viale solo ed esclusivamente 80 x 80 cm di terra (nella migliore delle ipotesi), il resto tutto asfalto.

Harlock ha detto...

Da noi adesso va di moda potare l'olivo nei giardini, stile barboncino, con palle in qua e là.
Non è dignitoso per una pianta mitologica come l'olivo conciarlo così!

equipaje ha detto...

L'unica differenza, Daria, è che qui non c'è nemmeno un motivo (o pretesto) funzionale: Lavoro Socialmente Inutile puro e semplice, con l'aggravante della bruttezza.

Harlock? Se ne potrebbe vedere uno?

Anonimo ha detto...

è tutto un tripudio di giallo pure qui, solo che adesso sta piovendo/nevicando sopra. è proprio iniziata la primavera ;-)

Harlock ha detto...

...prossimamente nel mio blog!

equipaje ha detto...

... ora pure i post con i trailer! :))
(aspetto!)

marzia qui né pioggia né neve ma freddo, domani post con gemme intonate al clima! :)
(mica ci ha l'esclusiva harlock! ;)

Franz Mosco ha detto...

da capostipite delle spatuz sisters, sottoscrivo anche le virgole: W le forsythiae scapigliate!

artemisia comina ha detto...

sui muri di Roma ci sono molti manifesti firmati da un non identificato gruppo Roma Rinasce che inneggiano a centinaia di potature in corso sugli alberi della città dopo decenni di incuria.

mi chiedo, mi chiedo.

per certo so che potare significa, in genere, piegare il vegetale alle esigenze e alle fantasie, non necessariamente creative come le topiarie, degli umani.

equipaje ha detto...

Grazie per la segnalazione, sono andata a vedere la propaganda occulta dei timidi fans del sindaco Alemanno :)

(alle potature non sono contraria a priori, agli scempi sì).

artemisia comina ha detto...

nemmeno io contraria per principio; ma ricordo ciò che diceva Pizzetti delle potature dei platani romani...

Vera ha detto...

Avete mai sentito parlare del "mal del cancello"? E' una gravissima fitopatologia che afligge i platani (ma non solo)di Riccione specie quelli davanti alle recinzioni di chi desidera avere un'accesso carraio alla pubblica via. Improvvisamente le piante si ammalano e diventano portatrici di gravissime malattie trasmissibilianche agli umani. Urge per tanto abbatterle lasciando così spazio al cancello.
Le potature invecie servono anche loro a presservare la salute pubblica: quella psichica dei frustrati. Danno un senso di onnipotenza a chi le pratica stimolando non il vigore delle piante bensì l'autostima dei potatori, con grande giovamento per la società. Per questo nei giardini privati si vedono arzilli bancari armati di elettroseghe ridurre a nudi pali i propri alberi. Razionalistico governo dell' uomo sulla natura selvaggia.
(Spatuz Sisters secondogenita)

equipaje ha detto...

Tu quoque pizzettara, Artemisia?! :))

Vera, noto un appenaappena velato sarcasmo..! ;)

equipaje, spatuzza ad honorem che a questo punto sarebbe pure onorata di avere anche un commento di Valeria per fare poker :))

(avviso ai naviganti: scusate tutt* in anticipo se per qualche giorno sarò poco solerte con i feedback, ma cause di forza maggiore mi trattengono. de toda manera, besos muchos pa' tod*s).

NonnaPapera ha detto...

Mi è piaciuto il tuo post, ci ho ritrovato tutto quello che penso ogni volta che vedo lo scempio di una Forsythia potata.
Nel mio giardino condominiale hanno potato gli abeti. Che tristezza.
Che rabbia. Un VERO giardiniere dovrebbe rifiutarsi di operare simili scempi.

equipaje ha detto...

Più paperi, meno motoseghe! :D

(seguito a scusarmi per la latitanza, seguita ad essere un momentaccio).