giovedì 8 gennaio 2009

Alberi di guerra















Il nuovo anno ha avuto inizio in ottima ed abbondante compagnia, in terra di pace ed olivi: l'Umbria.
Mentre il 2009 arrivava Sky24 trasmetteva immagini di fuochi festosi -artificiali- associate a didascalie basse e veloci narranti l'ennesima catastrofe in terra di guerra ed olivi: la Palestina.
Fuochi di guerra e fuochi di festa sovrapposti con effetto straniante: si no puedes convencerlos, confúndelos. In effetti.

La prima sera dell'anno, a Perugia, eravamo in molti a fare la coda per vedere Il giardino dei limoni, film franco-tedesco-israeliano ispirato ad una storia vera. In molti in coda ad ingannare la nostra impotenza, sospetto.

Non esistono molti film dedicati ai giardini e alle piante, anche se in quelli che raccontano della situazione tra Israele e Palestina si tratta spesso il tema della devastazione del territorio e dello sradicamento degli olivi. Io però volevo usare una pianta differente, sempre molto presente nella nostra terra, ma che non desse, con la sua presenza, una connotazione così forte e pesante. Il limone è una pianta semplice e leggiadra, dai frutti bellissimi [...] (Eran Riklis, il regista. Israeliano).

Il film è onesto, grazioso, interessante. Riesce persino ad essere, a tratti, anche lieve: una leggerezza che la vicenda degli olivi di Palestina, negli ultimi anni sradicati a milioni dai bulldozer israeliani, in effetti non avrebbe consentito. Al di là del non piccolo valore simbolico, gli olivi sono la base della sopravvivenza palestinese: sono stati e sono estirpati per mettere in ginocchio il nemico. Estirpati per consentire la costruzione del security fence -il Muro. Estirpati -qualcuno preferisce: rubati- per essere trapiantati dall'altra parte di quel Muro. Estirpati, infine, anche per motivi di sicurezza: perché un oliveto, un frutteto, sono potenziali covi di nemici. Mentre invece la guerra ama l'ordine ed i terreni sgombri: ottimi i deserti, perfetti i cimiteri.


Blogger questa sera non consente di postare foto [*], ma quel che avevo in mente è qui: foto che raccontano la storia degli olivi di Palestina, la raccontano bene. Anche il post merita: scritto da tastiera ebraica, e non in questi giorni.

Salam, shalom.

[*] ma questa sera -16 gennaio 2009- sì. La foto del bulldozer è presa da qui.

14 commenti:

Paolo Tasini ha detto...

Ciao Equipaje

Grazie per la segnalazione ... nel merito che dire di già non detto? Mi associo al tuo saluto e lo tengo come augurio per questo anno nuovo.

Salam, Shalom!

artemisia comina ha detto...

posso dirlo piano? meglio rubati che uccisi.

equipaje ha detto...

Ciao Paolo! Il film l'ho solo segnalato e non recensito, ma a te suggerisco senz'altro di vederlo. L'attrice protagonista, tra l'altro, è davvero indimenticabile.

Artemisia (ben ritrovata!), hmm, meglio ancora lasciati al posto loro, no..?

Che dire di non già detto, già. L'escalation di questi giorni lascia davvero sgomenti. E -non so voi- ma io mi scopro sempre meno capace di indignarmi, e la cosa non mi garba punto.

Vera ha detto...

Si Equipaje hai proprio ragione, gli ulivi meglio al loro posto. Anche perchè rubandoli forse non si uccidono gli alberi ma sicuramente si uccide chi della terra e di loro vivie.
Sono davvero brutti giorni per la Palestina

Anonimo ha detto...

...beh... in tema di alberi ho letto, apprezzato e "recensito" "La quercia - storia sociale di un albero". Sempre in tema mi segnalano (ma non l'ho letto...) Deakin "Nel cuore della foresta" - ed. EDT Torino.
Pare che in questo periodo si vendano molto bene libri su piante, giardini, alberi, etc.

cat ha detto...

ciao equipaje, ho appena visto "l'ospite inatteso", con la stessa attrice, intensa e forte; qui il giardino dei limoni lo danno la settimana prossima, vedrò di non perderlo.

Quando la vita si fa complicata, lo sguardo verso la natura può essere una grande consolazione, un saluto, cat

equipaje ha detto...

Cat, ma poi lo facciamo, il seguedibbbattito? ;)

Giam, ho letto, bel post! E suona interessantissimo anche questo libro, ohime'!
(per forza si vendono bene, li compriamo tutti noi, sob!)

Vera che non sei Vera ;) un grande abbraccio (e mi pareva che ultimamente Bolzano fosse in ribasso ;)

Anonimo ha detto...

... quella foto dell'ulivo tagliato brutalmente. Un colpo al cuore. E se anche finisse ora questa guerra assurda, quegli alberi ci metterebbero almeno cento anni a ritornare.

Ma io sono sentimentale, ho il magone anche quando vedo un ulivo centenario toscano sbattuto a bella posa in un giardino lomellino con paesane pretese paesaggistiche. L'umidità non gli concede più di un paio di anni di vita. ma questo è tutt'altro discorso.

equipaje ha detto...

Ho aggiunto le foto al post. La Guantanamo degli olivi è assurda quanto il resto. (E se quello è un bulldozer come saranno i carri armati?)

Del paesaggio prima o poi occorrerà parlare, Erbuccia! ;)

Il matto ha detto...

Ciao ...
Scusa se posto qui. Mi sento decisamente OT ...
Anyway direi QUASI risorto: permangono difficoltà respiratorie che mi consentono solo sporadicamente di inalare l'aria della libertà. Ma cerco di esserci.
Il matto

equipaje ha detto...

E' l'Italia, bellezza (ariosa e stimolante come una camera a gas)!

(Bentornato).

Unknown ha detto...

mmmhhh...

cof cof!

Anonimo ha detto...

Io è meglio che non mi pronunci, sono anni che mastico amaro, sopratutto a sentire certe persone in TV o in radio parlare della questione palestinese. non sono assolutamente razzista o antiebraico, ma non avete mai pensato che se Usa e Inghilterra non avessero favorito la creazione dello stato di Israele in Palestina probabilmente non ci sarebbe l'estremismo islamico e le torri gemelle?

Scusate lo sfogo di un vecchio bianco per antico pelo...

Paolo

equipaje ha detto...

Guai a te Paolo, anima prava! :)

(Ti mando un link in pvt).