domenica 17 agosto 2008

Gomorra, il libro














Buona ultima in territorio italiano, ho finalmente letto Gomorra. L'altra sera poi -in uno di quei deliziosi cinemini all'aperto con monsone di metà secondo tempo incluso nel prezzo- ho pure visto il film di Garrone. Che è molto più centrato sulla caratterizzazione dei personaggi e sulla lotta di potere interna alla cupola campana. Il libro è tutt'altra cosa, mille volte più potente.

Son riemersa dalla lettura con alcune delle mie più apocalittiche e storiche certezze confermate ed ingigantite. Primo, la logica del profitto governa il mondo e lo smembra e lo spiana, pezzo dopo pezzo. Secondo, tra logica del profitto "legale" e logica del profitto criminale non c'è alcuna apprezzabile soluzione di continuità. La logica, appunto, è la stessa: soldi, tutti, subito e a qualsiasi costo umano e/o ambientale. Terzo: un altro mondo è impossibile -questi se lo fotteranno tutto prima. E noi -noi zappettatori di nicchia e villani di ritorno, intendo- noi non ce la faremo mai.

Dice, ma allora sei proprio nata ieri sera e hai scoperto l'acqua calda giusto staman mattina? In effetti no. Ma un conto è sapere all'incirca come funziona, altro leggere un libro che incide col bisturi e mostra ed illustra nel dettaglio, capitolo dopo capitolo, con lucidità estrema, i meccanismi economici e sociali su cui si regge "il Sistema". Una cosa è sapere che esiste un commercio di monnezza, altra è essere così bruscamente aggiornati sulle nuove figure professionali del settore


Gli stakeholder mettono in contatto le industrie con gli smaltitori dei clan e, seppure da lontano, coordinano ogni passaggio dello smaltimento.
Laureati, bella presenza, divenivano mediatori dopo qualche anno passato negli USA o in Inghilterra a specializzarsi in politiche dell'ambiente. Ne ho conosciuto uno [...], prima di ascoltarlo, prima di osservare il suo lavoro, non avevo capito nulla della miniera dei rifiuti [...]. Si era ovviamente laureato alla Bocconi ed era diventato esperto in Germania di politiche per il recupero ambientale. [...] Franco, quando camminava, non osservava il paesaggio, ma pensava a come poterci ficcare qualcosa dentro. Come vedere tutto l'esistente a mo' di grande tappeto e cercare nelle montagne, ai lati delle campagne, il lembo da sollevare per spazzarci sotto tutto quanto è possibile.

[...] Non devono però mai dare l'impressione di star offrendo un'attività criminale.

Altro è pensare con un po' di sufficienza che il capitalismo italiano è sempre stato un po' straccione, altro arrendersi all'evidenza che questi e quelli pari sono

Lo smaltimento è un costo che nessun imprenditore italiano sente necessario.
Il costo di mercato per smaltire correttamente i rifiuti tossici impone prezzi che vanno dai ventuno a sessantadue euro al chilo. I
clan forniscono lo stesso servizio a nove o dieci centesimi al chilo.

"Ti fa schifo questo mestiere? Robbe', ma lo sai che gli stakeholder hanno fatto andare in Europa questo paese di merda? Lo sai o no?"

Schiavone, Mallardo, Moccia, Bidognetti, La Torre e tutte le altre famiglie avevano offerto un servizio criminale in grado di rilanciare l'economia e renderla competitiva.

Imprenditori gli uni, imprenditori gli altri. Cavalieri del lavoro. Salvatori della Patria e del lavoro operaio. E l'impresa genera impresa, si badi bene:

Non bastava nascondere i rifiuti tossici, ma si poteva trasformarli in fertilizzanti, ricevendo quindi denaro per vendere i veleni. Quattro ettari di terreno a ridosso del litorale molisano furono coltivati con concime ricavato dai rifiuti delle concerie. Vennero rinvenute nove tonnellate di grano contenenti un'elevatissima concentrazione di cromo.

L'agricoltura di questi luoghi, che esportava verdura e frutta sino in Scandinavia, crolla a picco. I frutti spuntano malati, le terre divengono infertili. Ma la rabbia dei contadini e lo sfacelo diventano ennesimo elemento di vantaggio, poiché i proprietari terrieri disperati svendono le proprie coltivazioni e i
clan acquistano nuove terre, nuove discariche a basso, bassissimo costo.

E noi qui a scambiarci file sulle micorrize.

Ingolfare di rifiuti tossici un territorio, circoscrivere i propri paesi di catene montuose di veleni può risultare un problema solo per chi possiede una dimensione di potere a lungo termine e con responsabilità sociale.

Un libro che m'ha fatto sentire veramente male, niente da dire: i miei complimenti. Come ebbe perfettamente a scrivere sul tema Wu Ming
un paio d'anni fa, Gomorra è

un kalashnikov
che scrive sui muri, forellini tutti uguali, la parola.
"Economia".


Roberto Saviano: chapeau.

Saviano, Roberto / Gomorra : viaggio nell'impero economico e nel sogno di dominio della camorra. Milano : Mondadori, 2006.

Immagine su Google maps: Gianmoenia.

11 commenti:

Franz Mosco ha detto...

Saviano vive protetto perche' lo stanno cercando. Per fargli la pelle, si dice. Secondo me per fargli un monumento. Perche' ha scritto un libro disperante, da abbassare le armi e arrendersi.

Anonimo ha detto...

Non eri l'unica, io non l'ho ancora letto. E in questo periodo non ho voglia di deprimermi ulteriormente, quindi penso che aspettera' ancora un po'... :/

Harlock ha detto...

Credo che far� un salto in biblioteca, tante volte ce l'avessero disponibile.
Dopo una settimana di frequentazione elfica, ci vuole un' ulteriore consapevolezza della vera esistenza del cos� detto "sistema".

Ciao da Harlock

Anonimo ha detto...

"Una glomalina vi seppellirà"?...

equipaje ha detto...

...o un inoculo di micorriza direttamente in vena..? :-/

Uppe e Harlock: biblioteca, prestiti di amici, fotocopie, sottrazioni, tutto ammesso!
Tocca leggerlo proprio per forza.

(E come faremmo noi senza le mirabili sintesi della Fra') *

Anonimo ha detto...

Wu Ming ha ragione. Ma io con WM1 ci mangiavo le piadine in gioventù, per cui son di parte.

equipaje ha detto...

Non per esser pedante ma il Wu Ming linkato è il n. 3, e quello da guaglione le pastiere, si mangiava ;)

(ma sa che la facevo più cinno, esimio Dottore?) :-P

Anonimo ha detto...

Peter Pan inside. Dev'essere l'effetto staminale dei meristemi.

Anonimo ha detto...

Ciao equipaje, sono giam (quello lì).
Ho letto il tuo commento ed avrei da dire troppe cose, ma provo a sintetizzare sperando di non essere frainteso:
- Hai colto quello che ho colto io: la continuità fra economia legale ed illegale. Anzi: nel film (per altro bello) secondo me questo aspetto viene messo in ombra. Il libro de-campanilizza la camorra, il film (in gran parte) la ri-campanilizza, corre il grosso rischio di far uscire dal cinema pensando qualcosa come: "ah... i napoletani...".
- Di tanto in tanto riproporzionarsi un po' fa bbene... :-) Personalmente ne ho le scatole piene di persone che con estrema facilità e senza alcun senso delle proporzioni (ed umiltà) sono convinti di appartenere a chissa' quale casta perchè coltivano l'orticello. Forse è un bene ricordare a se stessi (a me per primo) che i PC tramite i quali ci scambiamo verdeggianti file, sono stati fatti in Cina ed arrivati a noi per il tramite dei moli portuali come quello descritto nelle prime pagine di "Gomorra". Forse di tanto in tanto ci si potrebbe porre la domanda se possiamo permetterci il lusso di coltivare l'orticello, freakketteggiare, sdilinguirci, perchè alle nostre spalle un "sistema" (o IL sistema)ci consente un grado di ricchezza tale da poter sostenere anche questo.

Non intendo "provocare" o cose simili: sono domande che mi pongo spesso. L'ho scritto qui perchè mi sembra che tu sia disposta ad ascoltare anche chi non è "fedele alla linea" :-)
Ciao

equipaje ha detto...

Buonasera! :)
Se arrivi con l'ariete quando la porta è aperta ti ritrovi cappottato sul divano :) Poi chiariamo subito che tutti i freakkettoni che bazzicano questo blog sono altamente critici&consapevoli e quindi giö i mann :)

Allora, non so: c'è ancora in giro qualcuno che non crede e non vede che "tutto si tiene"? Dai, NCPC.
E lo dice una che si sdilinquisce davanti al saper fare tecnico (ebbene sì, son donna sensibile al fascino degli idraulici).

Il film di Garrone non è affatto male, vero ("Le Vele" di Scampia restan negli occhi) ma, appunto, è un'altra cosa. E sì, si seguiterebbe a parlar di Gomorra, gli spunti sono infiniti, son contenta della nostra sintonia di lettura :) (e appropo': sto terminando "Il dilemma dell'onnivoro" ;)

A presto, ovviamente :)

Anonimo ha detto...

CIAO RAGA....SN DI CASAL DI PRINCIPE...E KI NE PUò SAERE MEGLIO DI ME DELLA MAFIA????VOI GIUADIKATE....CREDERE E DIFENDETE A SAVIANO....MA PRIMA KE LUI SCRIVEVA QST STUPIDO LIBRO...NESSUNO SAPEVA KE KOS'ERA LA CAMORRA,COSA FOSSE IL CLAN DEI CASALESI...E TANTO MENO NN SAPEVATE DV SI TROVAVA CASAL DI PRINCIPE....IN QLL LIBRO C'è SCRITTO SOLO UNA BRUTTA FAVOLA..KE KI NN LA VIVE VERAMENTE...NN CAPISCE KE NN è REALTà....MA QST ROBERTO SAVIANO....XCHè NN SI GUARDA IL SUO PAESE..LA 167..KE SIKURAMENTE NN CONOSCETE....E QND NN GIUDIKATE SENZA SAPERE KE C'è A CASAL DI PRINCIPE.....ORA VADO CIAO CIAO...ALLA PROX....E NN SEGUITE A ROBERTO SAVIANO....XCHè COME DISSE UNA PERSONA:ROBERTO SAVIANO è UN PAGLIACCIO....è NU SCEM!!!!...CIAO CIAO.....ALLA PROXIMAAAAAA!!!!