mercoledì 27 febbraio 2008

Lotta dura / per la verdura

In altra epoca storica la si sarebbe chiamata dialettica interna al movimento (e giù mazzate antidogmatiche).

Strepitoso ritrattino di certo mondo vegano prodotto dall'ispirata tastiera di Erbaviola (ovviamente anch'essa vegana, ci mancherebbe).

Evitate di leggerlo in ufficio, c'è da sbellicarsi :D



Il vegano trendy è in agguato a ogni cena.

Nasce in una grande metropoli e come una farfalla nel giro di poche ore si fa notare nei luoghi più frequentati, svolazzando qui e là nella sua tenuta fashion, biologica e equosolidale.
Il vegano trendy ha due convinzioni: tutti devono diventare vegan. Ora che lui ha scoperto quanto inquina il metano espulso dal deretano dalle vacche e quanto queste soffrano ad essere munte e macellate, tutti devono sapere. Meglio se nei minimi particolari e a ore pasti. La seconda convinzione [...] continua a leggere

martedì 26 febbraio 2008

Notizie

La buona notizia è che quindici giorni fa, per circostanze qui irrilevanti, son diventata la felicissima proprietaria di un Pignatti del 1982 venuto via gratis (tre volumi, 2.324 pagine, peso 6.850 grammi; prezzo di copertina 390.000 lire, costo attuale 224,50 euro se acquistato online).
Il che non significa che io lo sappia leggere.

L'altra notizia, è che il nuovo Pignatti di cui si vocifera da anni uscirà "a brevissimo": quando si dice tempismo.

Notizie non rilevanti sono invece che, l'altra sera-notte, riattraversando la città in bici dopo la serata al Museo di Scienze Naturali dove mi sono sciroppata una lezione sulle rosacee a dir poco criptica, mi sono imbattuta, nell'ordine:

- in una pattuglia di City Angels dai ceffi veramente poco raccomandabili. Deve trattarsi di psicoprevenzione: se spaventiamo il cittadino forse questi non andrà poi in giro a far casino;

- in una troupe impegnata in servizio fotografico notturno di moda nella galleria della stazione Centrale tra viale Brianza e viale Lunigiana, con modella bionda da tamponamento a catena. E' una galleria dove si danno convegno gli oggetti delle cure degli Angels di cui su. Modelle e barboni, un contrasto piuttosto fortino;

- nel "villaggio dei giornalisti" dove un Capodanno del secolo scorso ci fu una festa dove tutti s'innamorarono di tutti (nessuno lo sospetterebbe, ma ci fu un tempo remoto in cui Milano non era popolata esclusivamente da modelle e da copy).


Flora d'Italia / Sandro Pignatti ; comitato di redazione: Anzalone B. ... [et al.] - Bologna : Edagricole, 1982
581.945 (20.)
PIANTE. Italia

mercoledì 20 febbraio 2008

Ultracorpi, il ritorno
















Fratello e cognata viaggiano spesso, questa volta sono di ritorno dalla Thailandia.

Si sono presentati qui con la regolamentare orchidea in bottiglino di vetro tappato e, sgomento, con questi due alieni raccolti sulla spiaggia. Sembrerebbero innocui semi giganti un po' tontoloni. Non hanno l'aria di essere baccelloni invasori ma chissà. Forse hanno solo cambiato truccatore.

Vi sembra che possa starmene qui buonina senza sapere che caspita sono?
Idee, suggerimenti, sospetti, paranoie, citazioni letterarie?

Si alguien sabe de ellos le ruego informacion /cien mil o un millon / yo pagaré (cit.)


Gracias por adelantado :)

Cliccateci pure sopra, non mordono.
(Almeno, spero).

domenica 17 febbraio 2008

Ode alla Triteleia

Spettabili "Holland ISO 9002 certified exporters of prepacked flowerbulbs",

Voi non lo sapete ma qui si voleva fare un bordo misto violetto, e s'è passato del tempo a sfogliare cataloghi -servivano fiori blu/viola chiaro con fioritura non precoce, adatti ad un'area ombreggiata per varie ore al giorno- ed incrociando i dati se n'era uscita questa Triteleia Laxa.

Nel marzo 2006 la qui presente equipaje acquistò questa Vostra confezione


Interrati per tempo, nella primavera 2007 i bulbilli produssero tanti curiosi gettini (ma nessuna fioritura: Pazienza, sarà per il 2008!)


2008: il bordo violetto, così com'è stato progettato, prevede fioriture da marzo a fine giugno: scille a marzo, phlox e muscari in aprile, Triteleia a maggio-giugno, campanule a fine giugno.

Siamo invece in febbraio, ed è un febbraio freddino.

E che accade?
Il bordino si anima!
E si anima proprio l'area della Triteleia!
...
...
Caspita, è già tutta un boccio!
...


...
... in giallo.
Giallo carichissimo.

I fiori sbocciati vi sembrano uguali a quelli fotografi sulla confezione? ^-^

a) la Triteleia non fiorisce a febbraio
b) non esiste una Triteleia di questo giallo
c) le foglie sono francamente diverse
d) il simpatico fiorellino giallo qui sotto (dimensioni tre-quattro volte superiori all'originale) somiglia in modo sospetto ad un Crocus vernalis.

Crocus per Triteleia, giallo per violetto, febbraio per maggio.
Ne avessimo azzeccata una per errore :-(


Crocus vernalis


Giardinaggio como la vida misma: si semina e -anche se si parla di "guaranteed quality bulbs" sa il cielo cosa ne verrà invece fuori.

E d'accordo che ci son cose più importanti e che poi in fondo fondo al fiorellino giallo mi son già affezionata, però onorevoli Certified Exporters: qui si mettono didascalie sulle foto sbagliate e si manda questa roba in Rete. E pensate al ghost writer del ministro Mastella alla prossima crisi di governo:

"Ode alla Triteleia /
che lentamente fiorisce in giallo a febbraio /
che cambia la marcia /
che rischia e cambia colore dei vestiti /
che si permette almeno una volta nella vita /
di fuggire ai consigli sensati."

"Holland ISO 9002 certified exporters of prepacked flowerbulbs", sappiatelo: Vi riterremo responsabili.

Pfui.

martedì 12 febbraio 2008

Darwin Day 2008

Questo blog -che sino ad ora per stare in topic non ha mai scritto una riga né sulla revisione della 194, né sui Papi invitati ad inaugurare gli anni accademici nelle pubbliche Università, né tantomeno sulle riscritture dei programmi scolastici- è lieto di ricordare ai/alle passanti che anche a Milano inizia oggi il

12-17 febbraio

Il Darwin-in-realtà-quasi-week, quest'anno alla sua V edizione, a Milano e dintorni prevede una fitta serie di iniziative di vario genere (incontri, mostre, conferenze, spettacoli).


Questo blog ultimamente viene raggiunto grazie a chiavi di ricerca quali "riconoscere gli erbi", "erbe naturali commestibili", "verdure selvatiche commestibili". Non è dato sapere se i digitatori siano vittime di visioni post-bomba, slanci alla "Into the Wild" o semplice recessione economica; tuttavia, qui si guarda con ovvia curiosità al filo conduttore della celebrazione -"La Natura addomesticata"- direttamente ispirato al primo capitolo de "L’origine delle specie".

Raffreddore permettendo, il qui presente blog sta quindi meditando di andare alla serata inaugurale con Lella Costa (stasera ore 21.00, Civico Museo di Storia Naturale di Milano).

Alla peggio, si rammenta che tutti gli eventi possono comodamente essere seguiti anche in streaming, qui.

Feliz cumpleaños, Tio Carlos :)

Darwin, Charles / L'origine della specie - [s. l. ] : Club del libro, stampa 1982

venerdì 8 febbraio 2008

Into the Wild




Hedysarum alpinum










In superficie, la patata selvatica si presenta come un cespuglio alto poco più di mezzo metro, con delicati steli di fiori rosa simili alle infiorescenze del pisello odoroso in miniatura. Prendendo spunto dal libro della Kari [1], McCandless cominciò a dissotterrare e mangiare le radici della patata selvatica il 24 giugno, apparentemente senza subire effetti negativi. Il 14 luglio cominciò a consumarne anche i baccelli, probabilmente perché le radici si facevano troppo dure. Una fotografia scattata in questo periodo ne mostra una busta Ziploc da quasi quattro litri stracolma. Ed ecco che il 30 luglio l'appunto sul diario recita: «Estremamente debole. Colpa dei semi di pat. [...]»

Krakauer, Jon / Nelle terre estreme - Milano : Rizzoli, 1999, p. 250.

Il libro lo lessi nel settembre 1999 -perlomeno questo è quanto ho trovato annotato a penna sul frontespizio, e la scrittura è la mia. Non lo ricordo per nulla e l'ho ripescato nello scaffale di viaggi/guide/pubblicistica varia di montagna (cartine, mappe, vecchi numeri di Alp e de Lo Scarpone) anziché in quello di narrativa nordamericana. Due punti che non depongono a favore della sua imprescindibilità, ma chissà.

Il film di Sean Penn l'ho visto martedì sera insieme ad un'amica che se n'è uscita sbadigliando in modo plateale. Io invece in preda a sensazioni contraddittorie: quasi scontata commozione, vago senso di disagio, grande identificazione, qui e là brandelli di razionalità affiorante. Senza dubbio assai colpita. Un film potente che credo potrei persino rivedere e che mi sento di suggerire a tutti i coltivatori di ortaggi e fiori & amanti di natura/montagna & vittime de "il disagio nella civiltà" che si trovano assemblati là a destra nel blogroll.
Se trovo un attimo ne scrivo meglio - o anche no. Ma voi andate a vederlo (così poi-se-gue-di-bat-ti-to!)

Nel mentre, vado a risfogliarmi il libro.

[1] Kari, Priscilla Russell / Tanaina plantlore, Dena'ina k'et'una - [Anchorage, Alaska] : National Park Service, Alaska Region, 1987.

schedina
foto

lunedì 4 febbraio 2008

Tempo di semina


"Time lapse radish seeds sprouting, top and roots growing".

(Warning: alcuni cotiledoni sono stati maltrattati durante le riprese di questo video.

Tuttavia, speriamo non serbino rancore all'Autore) :)



***
[Update 5 febbraio: ma chi s'è scippato il filmatino?!
Ho come la sensazione che non si possano editare post con filmatini, ho. Mmm, riposto]